Località di partenza: Genzana (Pontechianale)
Ascesa: 1250 mt
Distanza: 17,10 km
Data escursione: 2 marzo 2019
Ad anello: no
Scala delle difficoltà escursionistiche:
GRADO CAI (Club Alpino Italiano) F (Facile) – Itinerario con ciaspole (racchette da neve)
GRADO CAS (Club Alpino Svizzero) WT1 – < 25°. Nell’insieme piatto o poco pendente . Non ci sono pendii ripidi nelle immediate vicinanze
CURIOSITA‘: La Punta Tre Chiosis (3.080 m) è una montagna delle Alpi Cozie, che sorge in comune di Pontechianale in alta valle Varaita. Il nome fa riferimento alle tre testate dei valloni Chiosis, Tiuri e Savaresch. La vetta è un ampio rilievo tondeggiante detritico, il cui punto sommitale è identificato da una croce metallica posizionata dalla sezione del CAI di Savigliano nel 2014.Dalla cima si gode di una vista ravvicinata e dettagliata del versante occidentale del gruppo del Monviso, con particolare risalto per il Viso di Vallanta, il Visolotto, la punta Gastaldi, e la dorsale che scende dalla vetta del Viso alla punta Caprera.
Bibliografica: Giulio Berutto, Monviso e le sue valli – Vol. 1 – II edizione, Istituto Geografico Centrale, Torino, 1997, pagg. 158-159
ACCESSO IN AUTO E LOCALITA’ DI PARTENZA: imboccando la valle Varaita, dopo aver superato diverse località, si giunge a Pontechianale. Al termine del paese, superata la borgata di Genzana, si prende la sterrata che conduce al rifugio Savigliano. Poco dopo presso la Baita Sellette 1852 mt abbiamo lasciato l’auto in uno spiazzo.
NOTA PERSONALE: sicuramente una delle più suggestive ed emozionanti escursioni che permettono di ammirare in tutto il suo splendore il versante occidentale del gruppo del Monviso: un balcone panoramico naturale. Il livello di difficoltà è medio e dipende soprattutto dalle condizioni di innevamento che si può trovare lungo il percorso. E’ sempre utile consultare il bollettino delle valanghe su www.arpa.piemonte.it , aggiornato quotidianamente, qualunque siano le condizioni meteo previste.
ITINERARIO
Per organizzare questa escursione abbiamo contattato il gestore del rifugio Helios che si trova al termine della seggiovia che parte da Pontechianale.Essendo un periodo in cui scarseggia la neve il rifugio apre solo la domenica e quindi non abbiamo potuto usufruire della seggiovia. In questo caso abbiamo optato per raggiungere il rifugio Savigliano accorciando una parte dell’ascesa.
Rifugio Helios
Una volta lasciata l’auto e preparato lo zaino abbiamo deciso di portare comunque le ciaspole e i ramponi in quanto ad alta quota avremmo comunque trovato abbastanza neve.
La prima parte della nostra camminata ha visto percorrere la sterrata che ci ha condotto alla stazione di arrivo della seggiovia presso il rifugio Helios dal quale, nonostante il tempo nuvoloso, riusciamo ad avere la possibilità di ammirare un suggestivo panorama e grazie ad un ingegnoso ma allo stesso tempo semplice assemblaggio di cannocchiali, possiamo individuare diverse cime.
Puntatore per individuare le cime
Abbiamo portato le attrezzature per camminare sulla neve ma fino a questa altitudine purtroppo non troviamo ancora la neve. Rispetto al rifugio manteniamo la destra, seguendo alcune tracce di un possibile sentiero sulla costa Savaresch. Intorno ai 2600 metri svoltiamo a sinistra proseguendo il nostro cammino lunga la cresta cercando dapprima di evitare la neve ma poi costretti, indossiamo le nostre attrezzature da neve e proseguiamo lungo la dorsale.
Da questo percorso iniziamo ad ammirare il complesso sud-ovest del Monviso che mano a mano appare sempre più come un solerte guardiano dominando su tutte le altre vette attigue.
Parete nord ovest del Monviso
Seguendo sempre il percorso in cresta il nostro sguardo viene catturato dalla cima Losetta e dal sottostante rifugio Vallanta che riusciamo ad individuare nonostante la ancora grande quantità di neve, nei pressi del laghetto ghiacciato che a malapena riusciamo a distinguere.
Proseguendo sulla costa Savaresch riusciamo a percepire la nostra meta attraverso la croce sovrastante. Nel tratto che ci separa dalla cima dobbiamo toglierci le ciaspole per la scarsa presenza di neve e decidiamo di abbandonarle temporaneamente vicino ad un evidente gruppo di rocce.
Prima di raggiungere la cima ci sorprende un forte e gelido vento che comunque riusciamo ad affrontare senza alcuna difficoltà: nonostante l’ultima parte della salita più difficile ed impegnativa una volta raggiunta la croce di vetta il nostro sguardo rimane appagato e ci riempiamo di grande soddisfazione per la nostra impresa invernale: aver raggiunto il primo 3000 della stagione 2019.
Da questa posizione possiamo ammirare il Monviso, la cima del Granero 3177 mt e il Pic d’Asti 3219 mt.
Osservando attentamente la parete sud-ovest del Re di Pietra riusciamo ad individuare il “famoso” Dado di Vallanta.
Dorsale costa Savaresch
Non riusciamo a stare troppo tempo sulla cima a causa del continuo forte e gelido vento di fine inverno e decidiamo di scendere di quota per la nostra consueta pausa di pranzo. Riprendiamo quindi il cammino del ritorno facendo alcune insignificanti deviazioni, riprendendo dapprima le ciaspole ed indossate subito dopo per affrontare la discesa con la neve oramai più molle rispetto al mattino stesso.
Ritorniamo quindi dapprima al rifugio Helios e poi seguendo al strada dell’andata raggiungiamo in breve le nostre auto.
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