Località di partenza: Passo della Teglia (IM)
Ascesa: 1012 mtDistanza: 17,50 km
Data escursione: 20 aprile 2019
Ad anello: si
Scala delle difficoltà escursionistiche:
GRADO CAI (Club Alpino Italiano) E (Escursionistico) – Il più frequente, con tempi di percorrenza da 1 a 4 ore, su sentieri di vario genere anche ripidi ma senza particolari precauzioni, tratti esposti ma protetti, percorsi senza difficoltà di orientamento
GRADO CAS (Club Alpino Svizzero) T2 – Escursionismo alpino – A tratti ripido, possibilità di pericolo di cadute. Sentiero ben evidente e percorribile.
ACCESSO IN AUTO E LOCALITA’ DI PARTENZA: provenendo con l’autostrada A10 Genova-Ventimiglia si esce al casello di Albenga, si prende a destra e si imbocca la strada per Vessalico e Pieve di Teco (circa 26 km). Poco prima del paese si seguono le indicazioni a sinistra per Imperia e poi per Rezzo.Superato il paese in circa 14 km si arriva al passo della Teglia dove si può lasciare l’auto lungo i bordi della strada.Il punto di partenza può essere anche raggiunto con uscita autostradale ad Arma di Taggia, da qui si risale la valle Argentina sino a poco prima di Molini di Triora. Qui si devia a destra per Andagna, si passa a Drego raggiungendo infine il Passo della Teglia.
NOTA PERSONALE: interessante escursione panoramica immersa nella natura: dalla fittissima faggeta di Rezzo, lungo una mulattiera che porta dapprima alla “magica” conca di San Lorenzo, dove in tempi antichissimi si celebravano riti religiosi; una coppella ed un menhir ne sono i testimoni e allo splendido panorama che è possibile ammirare lungo la dorsale che parte dal monte Monega 1862 mt fino a d arrivare al Carmo di Brocchi 1610. mt
ITINERARIO
Al passo della Teglia si prende l’ampia mulattiera (indicazioni per San Lorenzo e passo della Mezzaluna), contrassegnata dal segnale GTA e da due palle rosse che si inoltra, tramite sali e scendi, lungo la bella faggeta del versante destro del monte Pizzo 417 mt.
Faggeta di Rezzo
Si giunge quindi dapprima all’omonimo colletto (Passo Pizzo 1390 mt – cippo ricordo), poi alla depressione erbosa con i resti di una antica area di sosta dei pastori. Al centro si nota un masso con una scanalatura, considerato un antico altare sacrificale mentre più in alto si trova una lastra di pietra infissa verticalmente nel terreno, ritenuto probabilmente un menhir.
San Lorenzo – depressione erbosa con i resti di una antica area di sosta dei pastori
Da quest’area si prosegue, in leggera salita e dopo circa 15 minuti si raggiunge il passo della Mezzaluna, situato tra il Monte Arborea 1549 mt e la Cima della Donzella 1636 mt.
Passo Mezzaluna 1454 mt
Superato quindi il bosco si entra in una zona molto arida e priva di vegetazione arborea che ci conduce attraverso una comoda mulattiera, prima alla zona d’alpeggio di Case dell’Alpe 1533 mt e poi al passo di Pian di Latte 1764 mt, dal quale possiamo ammirare un paesaggio completamente ancora innevato e scorgere la dorsale che conduce alla croce del monte Monega.
Versante del Monte Monega esposto a nord
Quindi mantenuta la sinistra si segue il crinale che in pochi minuti, superato un ometto di pietre, ci conduce alla piccola croce di vetta (1882 mt a 2 ore circa dalla partenza).
Da qui si può godere di un ampio panorama, dal Toraggio a Cima Marta, dal Saccarello, dal Marguareis più uno scorcio di Alpi Francesi.
Per il ritorno si decide di seguire il crinale ed avere un’ampia visione a 360° che tra saliscendi si passa per la Rocca dell’Agnello 1780mt, per il poggio d’Arpiglia 1691 mt e si raggiunge la sella prativa del passo Monega 1654 mt.
Dal monte Monega il poggio Buoi di Raxin, il monte Bussana 1683 mt e la cima Donzella 1636 mt
Da qui si prosegue per il poggio Buoi di Raxin, il monte Bussana 1683 mt e la cima Donzella 1636 mt, scendendo tramite un ripido ed erboso pendio nuovamente al passo della Mezzaluna.
Panorama verso il monte Arborea a destra e il Carmo di Brocchi a sinistra
Da questo punto decidiamo di allungare la via del ritorno e risalire la mulattiera per raggiungere in direzione sud, dapprima risalendo un sentiero non contrassegnato ed un pendio abbastanza ripido caratterizzato dalla presenza di alcune roccette facilmente superabili poi il roccioso monte Arborea 1564 mt e seguendo sempre il crinale si affronta l’ultimo tratto scalando le roccete aiutandosi anche con le mani.
Seguendo l’ultimo tratto della parete a strapiombo verticale si risale verso il carmo di Brocchi 1610 mt dal quale si può ammirare il panorama verso la valle Argentina.
Croce lignea del Carmo di Brocchi 1610 mt
A questo punto si decide di scendere verso la depressione erbosa di San Lorenzo e di tentare, tramite le indicazioni del gps, di seguire una traccia che avrebbe raggiunto la mulattiera percorsa all’andata poco prima del parcheggio, mantenendo il versante sud del monte Pizzo.
A causa di una condizione pessima della traccia nel terreno dopo alcune centinaia di metri e il gps che non collimava il sentiero, decidiamo di tornare sui nostri passi.
Nonostante questa deviazione riusciamo ad individuare dalla nostra posizione il sentiero che avremmo dovuto seguire ma, vista l’ora tarda, torniamo verso l’area di San Lorenzo da dove, dopo aver raggiunto la mulattiera all’interno della faggeta, riprendiamo il sentiero dell’andata.
Prima di raggiungere le nostre auto individuiamo l’innesto del sentiero che avremmo dovuto raggiungere se fossimo riusciti ad individuare la traccia del percorso a sinistra del monte Pizzo.
Sebbene non siamo riusciti a completare l’anello che ci eravamo prefissati abbiamo conosciuto una parte dell’entroterra ligure davvero interessante dal punto di vista paesaggistico.
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