Prosegue l’odissea sull’interpretazione molto soggettiva e al quanto confusa dell’ultimo DCPM emanato dal Governo, che da un lato limita e per altri aspetti vieta di andare a fare attività sportive sulla neve in montagna.

E con questa introduzione anche noi che da anni attraverso il portale Nakture  e dallo scorso anno presenti con il canale web Piemontealps  ci occupiamo di outdoor e attività sportive sia professionali sia amatoriali svolte in montagna,  vogliamo cercare di capire qualcosa di più riguardo l’ingarbugliata matassa che si è venuta a creare attorno alle attività sportive svolte in montagna.

In merito c’è molta confusione in quanto non è chiaro se le restrizioni adottate dal governo per contenere l’epidemia permettono o meno di uscire dal proprio comune per svolgere attività in montagna in quelle regioni classificate “arancioni”, e ci è sembrato di capire che anche le varie Questure e Prefetture non abbiamo ancora le idee chiare su come interpretare l’ultimo DCPM.

Al momento l’unica cosa certa è che, chi si trova in  una regione rossa non può uscire dal proprio comune per andare a svolgere attività in montagna, mentre chi si trova in zona gialla lo può fare ma senza uscire dalla propria regione.

Ma la domanda che tormenta gli appassionati di montagna, e che  al momento non trova una risposta è la seguente:  Se sia consentito uscire dal proprio comune per andare a fare una gita o una ciaspolata in montagna nelle regioni arancioni, rimanendo nella propria regione.

Il DCPM del 14 gennaio vieta gli spostamenti fuori dal proprio comune nelle regioni cosi dette “arancioni”, a parte quelli giustificati da motivi di salute, lavoro o necessità, o per rientrare a casa.

Nella sezione “Spostamenti” delle FAQ del governo per le zone arancioni è spiegato che «È possibile recarsi in un altro Comune, dalle 5.00 alle 22.00, per fare attività sportiva solo qualora questa non sia disponibile nel proprio Comune (per esempio, nel caso in cui non ci siano campi da tennis), purché si trovi nella stessa Regione o Provincia autonoma. Inoltre è possibile, nello svolgimento di un’attività sportiva che comporti uno spostamento (per esempio la corsa o la bicicletta), entrare in un altro Comune, purché tale spostamento resti funzionale unicamente all’attività sportiva stessa e la destinazione finale coincida con il Comune di partenza.». Quindi ci viene da pensare che sia possibile spostarsi in un comune diverso qual ora nel proprio comune  non ci sia la possibilità fare una attività in montagna con le racchette.

Sfogliando tra le  FAQ del governo e precisamente in quella dedicata all’attività sportiva e motoria, si legge però una cosa ancora diversa. Ovvero che per svolgere l’attività sportiva, esclusivamente all’aperto, nelle regioni in zona arancione, si può andare «Presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio comune o, in assenza di tali strutture, in comuni limitrofi» quindi nei comuni  Confinanti (Come dice  il vocabolario Italiano: limìtrofo agg. [dal lat. tardo limitrŏphus, comp. ibrido di limes -mĭtis «confine» e del gr. τρέϕω «nutrire»]. – Confinante, finitimo, riferito a paese o terreno che è ai confini d’un altro, e meno comunem. alla popolazione, agli abitanti) Un riferimento chiaro e visibile sulle FAQ a questo LINK Governo.it Domande frequenti sulle misure adottate dal Governo > Area arancione

Ad un’interpretazione di questa risposta, ci viene da pensare che lo spostamento per l’attività sportiva come ad esempio una ciaspolata o altra disciplina sportiva sulla neve, NON sia consentita per comuni pianeggianti dove per raggiungere la località montana più vicino, il cittadino deve attraversare solitamente più di un comune.

Negli ultimi giorni sui quotidiani di informazione e sui social si sono lette interpretazioni molto soggettive che inducono ad azioni permissive causando il rischio da parte del cittadino di commettere un lecito o meno, a seconda di chi fa il controllo.

E mentre l’interpretazione delle regole varia da Prefettura a Prefettura, e da Provincia in Provincia. A questo punto ci sembra di capire che deve essere il Governo nel rispetto dei suoi cittadini a chiarire cosa si può fare e cosa non si può fare PRIMA CHE LA NEVE INIZI A SCIOGLIERSI.