Anello del Monte Bussaia: Un’escursione Panoramica da Roaschia tra Creste e Camosci

Verso il Monte Bussaia
Verso il Monte Bussaia

Partenza: Roaschia Area Pic-Nic ( 825 m)

Quota massima: Monte Bussai (2451 m)

Dislivello: 2050 m circa

Distanza totale: 19 km circa

Difficoltà: PD

Curiosità:

Monte Balur (1827 m): questo colle è un punto di passaggio importante per chi vuole raggiungere il Monte Servatun.

Monte Servatun (2277 m): questa cima offre una vista spettacolare sulla pianura sottostante e sulle montagne circostanti.

Punta dell’Aiera (2302 m): situata vicino al Monte Servatun, questa cima è raggiungibile tramite una cresta rocciosa che, sebbene esposta, non presenta difficoltà tecniche particolari.

Monte Bussaia (2451 m): da qui si può godere di una vista ravvicinata sul Monte Servatun e sulla Punta dell’Aiera.

Monte Testas (1830m): questa cima è parte di un anello che include anche il Monte Servatun, la Punta dell’Aiera e il Monte Bussaia.

Accesso:

Per raggiungere il punto di partenza, dirigersi nella Valle di Roaschia in Provincia di Cuneo e raggiungere l’area pic-nic di Roaschia.

Il percorso:

Oggi abbiamo intenzione di compiere un lungo giro ad anello in gran parte per cresta. Dall’area pic-nic, la strada è asfaltata e si innalza ripida. Scavalchiamo più volte il rio che scende nel Vallone della Freida. Dopo aver tralasciato la strada asfaltata che procede verso Tetti Virutra,  imbocchiamo a destra la sterrata.

Indicazioni per il Rifugio Balur

Seguiamo sentiero N45 per il rifugio Balur

Quest’ultima si trasforma presto in un sentiero vero e proprio. Entriamo nel bosco di faggi, salendo man mano fino a ritrovarci, dopo poco più di 500 m di dislivello, fuori dal bosco.

Bosco di faggi sul sentiero N45

Bosco di faggi

Davanti noi si vedono pendii erbosi.

Pendii prativi

Pendii dopo il bosco

Seguiamo il sentiero che, con diversi tornanti, ci conduce al Gias Fontana Fredda (1588 m), dove è presente un piccolo caseificio.

Gias Fontana Fredda

Gias Fontana Fredda

Continuamo a seguire il sentiero che si sposta a sinistra e, con altri tornanti e traversi, sale rapidamente. Appare ora a poca distanza il Rifugio Balur (1780 m). Da ricordare che ci troviamo nel Parco Naturale delle Alpi Marittime.

Il rifugio Balur raggiungibile da Roaschia

Il Rifugio Balur

Proseguiamo quindi a destra verso il Colle Balur, dove è presente un prefabbricato di metallo.

Colle Balur e primo torrione

Colle Balur e primo torrione

Tra erba e rocce, tenendoci sulla sinistra, saliamo sul primo torrione.  Da qui è visibile tutta la cresta che dovremo affrontare, superando la Serra Garb, il Monte Servatun e infine il Monte Bussaia.

In cima al primo torrione

Dal primo torrione, proseguiamo su una cresta erbosa, poi scendiamo ed individuiamo il passaggio per tornare in cresta.

Passaggio

Da lassù c’è una vista stupenda sull’Argentera.

Vista sul Monte Argentera

Valle Gesso con l’Argentera

Proseguiamo sempre in cresta, raggiungendo ogni balza ed ogni punto più in alto che vediamo.

Sempre in cresta

La giornata è stupenda ed il sole addirittura ci rovina le foto con i suoi raggi.

La cresta della Serra di Garb non è particolarmente difficile, massimo II grado, ma alcuni tratti sono piuttosto aerei.

Durante il nostro cammino, avvistiamo molti camosci, noti per la loro straordinaria abilità di arrampicarsi e saltare tra le rocce. Con le loro zampe agili, li vediamo infatti raggiungere velocità sorprendenti e superare dislivelli con notevole facilità.

Perveniamo così al Monte Servatun, molto semplice da raggiungere.

In cima al Monte Servatun

In cima al Monte Servatun

Torniamo leggermente indietro per proseguire su cresta. Volgendo lo sguardo all’indietro, osservamo il Monte Servatun nella sua interezza.

Monte Servatun

Monte Servatun

Dopo una prima parte semplice in cresta, ci troviamo a dover affrontare quella più impegnativa. Canalini, torrioni, tratti aerei: uno zig zag da un versante all’altro cercando di individuare i passaggi migliori che non superano il III grado.

Primo canalino di discesa

Eccoci dopo questa parte più impegnativa sulla Punta dell’Aiera.

Punta dell'Aiera

Punta dell’Aiera

Procediamo per cresta, superando altre balze rocciose, arrampicando con passaggi massimo di III grado ma prestando attenzione in quanto in questo tratto sono molto le rocce che si muovono.

Successivamente affrontiamo l’ultima ripida salita che ci porta alla vetta del Monte Bussaia. La stanchezza inizia a farsi sentire.

Verso il Monte Bussaia

Verso il Monte Bussaia

Dopo 4 ore e 20 minuti e 1830 metri di dislivello siamo in cima al Monte Bussaia. E’ giunto il momento di rilassarci e mangiare qualcosa godendoci il panorama circostante che è a dir poco stupendo.

Monte Bussaia

Monte Bussaia

Scendiamo ora verso la nostra sinistra, in una zona con poche tracce di sentiero che poi addirittura scompaiono del tutto.

Prima parte della discesa

Continuiamo il cammino tenendoci sulla sinistra e compiendo un lungo traverso fino a raggiugere un Colletto.

Traverso a sinistra

Eccoci finalmente all’inizio del sentiero alla Maddalena. Scendiamo ora nel canalino sempre alla nostra sinistra in direzione “Rifugio al Colle Balur -Roaschia”.

La Maddalena

La Maddalena

Ripido canalino/sentiero di discesa

Fortunatamente il sentiero è stato curato ed è ben visibile, nonostante la fitta vegetazione intorno. Il sentiero poi raggiunge una sommita per poi scendere nuovamente, compiendo un semicerchio .

I colori della vegetazione si stanno modificando, segno del passaggio delle stagioni.

I colori autunnali del paesaggio

Superiamo il Gias Liret ( 1730 m), il Gias Serra Garb ( 1725) e camminiamo lungo il sentiero fino nei pressi del Colle Balur.

Sentiero Verso il Colle Balur

Sentiero verso il Colle Balur

Non ancor sufficientemente contenti, decidiamo di fare un ultimo sforzo per arrivare al Monte Testas (1830 m).

Monte Testas

Monte Testas

Da qui, ci godiamo l’ultimo panorma sulla pianura e poi scendiamo nel primo pendio erboso per ricongiugerci al sentiero di salita, completando così la nostra super giornata con altri 900 mt di dislivello negativo.

 

Il percorso:


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Scritto da Erika Ambrogio
Amo gli animali, la natura e tutto ciò che ha a che fare con la montagna.

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