Escursione al Monte Bourel da Bergemoletto

Partenza: Bergemoletto (1290 m)
Quota massima: Monte Bourel (2461 m)
Dislivello: 1210 m circa
Distanza totale: 13 km circa
Difficoltà: E
Curiosità:
Bergemoletto (1290 m): deriva dal termine “bergem”, che nella lingua locale indica un piccolo borgo montano. Questo nome evoca l’immagine di un tranquillo villaggio alpino. È una piccola frazione del comune di Demonte.
Monte Bourel (2.461 m): è posto sul divisorio tra la Valle Stura e la Valle Gesso.
Accesso:
Dirigersi in Valle Stura e superare Demonte. Alla fine del paese, svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per Perdioni/Bergemolo. Attraversare il fiume Stura di Demonte. Svoltare prima a sinistra e poi a destra sempre seguendo le indicazioni per Bergemolo. La strada si presenta asflatta ma stretta e ripida. Oltrepassare il Rifugio Olmo Bianco. Da qui, la strada diventa sterrata fino a Bergemoletto.
Il percorso:
Parcheggiamo l’auto nei pressi di un cartello che racconta la tragedia della slavina del 19 marzo del 1755. All’epoca, 150 persone abitavano a Bergemoletto. Le varie valanghe seppellirono 30 case e 22 abitanti risultarono dispersi. Tre donne rimasero sepolte per oltre un mese, ma si salvarono.
Prendiamo la strada sterrata sulla destra, seguendo le indicazioni per il sentiero P6 per il Monte Bourel.
Più avanti, continuiamo a dirigerci verso il Colle di Marchiana ed il Monte Bourel.

Ci addentriamo così in un bosco di faggi. Seguiamo sempre le indicazioni che ci sono lungo il percorso e che ci aiutano a non perderci.

Attraversiamo un primo rio e poco dopo ci troviamo in un fitto bosco di faggi.

Saliamo con diversi zig-zag fino quando il bosco si dirada. Poi, seguendo le indicazioni, svoltiamo a destra e rientriamo nel bosco.
Il sentiero è ripido. Continuiamo fino a trovare altre indicazioni e svoltiamo a sinistra, seguendo sempre il sentiero P6.


Entriamo nel bosco di conifere e passiamo nei pressi di alcuni abbeveratoi per le mucche.
Poco dopo, sulla sinistra, compare la nostra meta: il Monte Bourel, con il Colle di Marchiana ben visibile al centro.

Il percorso continua a salire, senza darci tregua.
Ad un tratto il panorama cambia e gli alberi si diradano. In questa fase occorre prestare attenzione, perché la neve pestata è ghiacciata.

Tra erba, pietre e nevischio, saliamo verso il centro del vallone in direzione del colle di Marchiana.

Purtroppo, il cielo si è incupito e fa piuttosto freddo.
Attraversiamo il vallone verso sinistra, cercando di non perdere di vista il sentiero. Arriviamo così al Colle di Marchiana (2276 m).

Svoltiamo a sinistra. Continuiamo la nostra ripida salita fino a pervenire sulla cima del Bourel. Prima incontriamo una campana posta in memoria di Don Franco Martini, parroco alpinista caduto nel 2006 durante una salita scialpinistica, e poi il Bivacco intitolato a Sergio Groppo.

Considerato che c’è parecchio vento, ci ripariamo all’interno del Bivacco, mangiando una fetta di un ottimo panettone artigianale, visto il periodo natalizio.

Dalla vetta si possono ammirare le montagne della Valle Gesso, con l’Argentera e il canalino di Lourusa e la cima est del Monte Matto in primo piano.
Guardando dall’altra parte, verso il basso, scorgiamo Demonte, e più in là, le cime del Cialancia e del Saben.

Sempre ben visibile la Bisalta.
Oltre, il Monte Rosa, il Cervino e molte altre vette.

Dopo la pausa ristoratrice, riprendiamo il sentiero dell’andata fino a pervenire a Bergemoletto.
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