Il “Bosco che ti parla” e la “Grande Panchina Rossa” a Fossano

Partenza: Fossano, Via della Cartiera
Dislivello: 50 m circa
Distanza totale: 4 km circa
Difficoltà: F
Curiosità:
La ex cartiera di Souchon: è stata la fabbrica più importante di Fossano, attiva dal XIX secolo fino agli anni Settanta.
Il Ponte della Ferrovia: progettato dall’architetto Bonelli e completato tra il 1840 e il 1930, è stato bombardato durante la seconda guerra mondiale e ricostruito nel 1947.
La Grande Panchina Rossa: inaugurata il 14 maggio 2016 da Beppe Rulfo, è diventata una vera attrazione locale.
Accesso:
Raggiungere Fossano. La partenza è da Via della Cartiera.
Il percorso:
Oggi sento il bisogno di rilassarmi, quindi parto a piedi da Via della Cartiera, dirigendomi proprio verso la ex cartiera di Souchon. Questa fabbrica è stata la più importante e longeva di Fossano. Basti pensare che a fine dell’Ottocento dava lavoro ad oltre duecento persone, mentre adesso sono visibili soltanto i vecchi e decadenti fabbricati. Ha cessato la sua centenaria attività negli anni Settanta. A questo proposito, interessante la lettura di “Storie di Carta – La cartiera di Fossano di Giovanni Cornaglia”.

Seguendo le indicazioni, proseguo in direzione “Ponte della Ferrovia – Panchina Gigante Rossa”.

Una sterrata porta sotto il viadotto del raccordo autostradale. Continuando sempre dritto seguo “Percorso Naturalistico Lungo il Fiume Stura – Tratto “Bosco che ti parla- Panchina Gigante Rossa”. La strada costeggia il fiume Stura e poi, dopo poco, diventa stretta, un vero e proprio sentiero, chiamato appunto Sentiero del Pescatore, tratto “del Bosco che ti parla”.

Alcuni gradini realizzati con pali in legno aiutano nel salire su di un pianoro, per poi nuovamente scendere nel bosco.

Qui avvisto alcuni ramarri che, spaventati dal mio passaggio, corrono verso la fitta vegetazione. Ammirando le farfalle e altri insetti, mi diverto a scattare foto con la mia nuova macchina fotografica.
Eccomi nel “Bosco che ti parla”, così chiamato per le diverse massime appese sugli alberi.
Un ponticello in legno ci permette di passare oltre un rio e proseguire il cammino. La scala è stata posata dal Gruppo Lavoro Sentieri CAI Sezione di Fossano il 10 agosto 2018.

“Un sorriso dona sollievo a chi è stanco, rinnova il coraggio nelle prove e nella tristezza e medicina… se sul sentiero incontri chi non te lo offre, sii generoso e porgigli il tuo: nessuno ha tanto bisogno di un sorriso quanto colui che non sa darlo!”


Continuo lentamente, godendomi il rumore del fiume e il fruscio del vento tra gli alberi, fino al Ponte della Ferrovia (Linea Fossano-Mondovì), dove è presente una curiosa “mano” che indica il ponte.

Una scala a chiocciola, di circa cinquanta gradini, permette di attraversare a piedi, sul ponte, il Fiume Stura.

Il Ponte venne realizzato dall’architetto Bonelli nella seconda metà dell’Ottocento e più precisamente tra il 1840 ed il 1930. Negli articoli di giornale dell’epoca, il Ponte sullo Stura venne indicato come opera mastodontica. Nel periodo della seconda guerra mondiale venne anche bombardato e pertanto dovette poi esser ricostruito con interventi che terminarono nel 1947.
Percorro i 200 metri circa della pendacola del ponte per ammirare il corso del Fiume. Volendo è possibile, tramite un’altra scala a chiocciola, scendere e continuare il percorso del Sentiero del Pescatore.

Questa volta però torno indietro, scendo ai piedi delle arcate del Ponte e imbocco il sentiero F49, transitando appunto, sulle scalinate in legno del Sentiero dei 3Archi che sale verso la soprastante area verde.

Una pietra segnala un punto panoramico sulla sinistra. Proseguo in quella direzione e da qui scorgo il ponte in tutta la sua interezza.
Proseguendo, raggiungo “l’Area Verde della Grande Rossa” nota anche come Area A112 in Via Granatieri di Sardegna, dove compare lei, la Star: “la Grande Panchina Rossa”!!

Venne installata ed inaugurata da Beppe Rulfo il 14 maggio del 2016 e sopra di essa è presente una targhetta proprio con il detto di Beppe.
Dopo aver testato la panchina ci sono due opzioni:
- proseguire il cammino in Strada di Priaggio, che è per un tratto asfaltata, e ritornare al punto di partenza compiendo un giro ad anello
- ripercorre la via dell’andata.
Questa volta scelgo la seconda opzione per rimanere nel verde della natura.
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