Scialpinismo dal Colle della Maddalena al Monte Ventasuso

Partenza: Colle della Maddalen (1.433 m)
Quota massima: Monte Ventasuso /L’Enclause (2.712 m)
Dislivello: 720 m circa
Difficoltà: MS
Giro ad anello: no
Curiosità:
Colle della Maddalena o Col de Larche (1.996 m): è uno dei valichi alpini più importanti che collega l’Italia e la Francia, in particolare la Valle Stura di Demonte con la Valle dell’Ubaye. Fin dall’antichità, questo passo ha rappresentato una via strategica per il commercio e le comunicazioni, utilizzato già dai Romani e, in epoche più recenti, dalle armate napoleoniche. Oggi il colle è famoso per il suo paesaggio suggestivo, con ampi prati alpini che si estendono a perdita d’occhio e una vista spettacolare sulle cime circostanti. Inoltre, il colle è un punto di partenza per numerose escursioni, tra cui quella verso il Monte Ventasuso.
Monte Ventasuso (2712 m): è un monte della Alpi Marittime e si trova sul confine tra Italia e Francia. Il suo nome potrebbe derivare dal termine “vento”, in riferimento alle forti correnti che spesso spazzano la sua vetta. Dalla cima, nelle giornate limpide, si può godere di una vista spettacolare sul Massiccio dell’Argentera, sul Monte Oronaye e sulla Valle dell’Ubaye. In inverno, la montagna diventa un magnifico campo di gioco per scialpinisti ed escursionisti con le ciaspole.
Accesso:
Per raggiungere il punto di partenza, si percorre la Valle Stura superando gli abitati di Gaiola, Moiola, Demonte, Vinadio, Sambuco, Pietraporzio e Argentera. Dopo aver affrontato i tornanti che costeggiano il Lago della Maddalena, si arriva al Colle della Maddalena, dove si può parcheggiare l’auto nell’ampio parcheggio antistante il Rifugio della Pace.
Un viaggio tra Italia e Francia
Un’esperienza di scialpinismo che combina panorami mozzafiato, storia e l’emozione della montagna invernale: la salita al Monte Ventasuso dal Colle della Maddalena è un itinerario perfetto sia per chi già pratica lo scialpinismo, sia per chi vuole avvicinarsi a questa disciplina. Un percorso vario, con pendenze dolci all’inizio e tratti più tecnici nella parte finale, regala emozioni uniche e una discesa spettacolare.
Il percorso:
Dopo aver controllato l’attrezzatura e indossato gli sci, attraversiamo la statale nei pressi del Rifugio della Pace e iniziamo la nostra avventura. I primi metri sono dolci, con una progressione regolare tra dolci collinette innevate. La neve inizia a presentare una leggera crosta superficiale, ma il paesaggio è spettacolare.

Voltandoci indietro, possiamo scorgere la sagoma del Bec du Lièvre, che si staglia contro il cielo.

Proseguendo, raggiungiamo dei larici che rendono l’atmosfera ancora più suggestiva. La vista si apre sulle cime circostanti, con le nuvole che scorrono rapidamente, regalando giochi di luce spettacolari.

Davanti a noi, le creste delle montagne emergono dapprima contro un cielo azzurro che, con il passare del tempo, si vela di grigio, creando un contrasto affascinante con il bianco della neve.

In fondo, ecco la vetta del Monte Ventasuso.

Arrivati al fondo del vallone, ci spostiamo a sinistra e affrontiamo la parte più tecnica della salita: un tratto ripido che superiamo con zig-zag costanti per guadagnare quota in sicurezza.
L’ultimo parte del percorso si sviluppa in cresta svoltando a sinistra.

Raggiunta la vetta del Monte Ventasuso, la soddisfazione è totale. Da quassù, lo sguardo spazia su vette iconiche: il Monte Enciastria, il Monte Enclausetta e la Cima delle Lose sembrano a portata di mano. Purtroppo la giornata si sta annuvolando completamente.

La discesa è il momento più atteso: ampi pendii permettono di scegliere la linea migliore in base alle condizioni della neve e al proprio livello tecnico.
Noi decidiamo, una volta ridiscesi a quota 2.340 m, di ripellare e risalire nuovamente in vetta, regalando una seconda fantastica discesa. Questa volta, ci teniamo più sulla destra per imboccare un canaletto a quota 2.050 m, che ci conduce direttamente sulla statale, poco prima del Lago della Maddalena.
Con gli sci in spalla, percorriamo un tratto a piedi fino al Colle della Maddalena, chiudendo un’avventura che lascia il segno.
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