Ascesa totale: 1229 mt

Distanza: 15,15 km

Altitudine di partenza: 1748 m mt subito dopo Chianale

Altitudine massima: 3064 mt

Difficoltà: EE (esperti escursionisti) – F (Facile)

Sul percorso: colle, cima sud-ovest 3064 mt. Cima nord-est 3048 mt

Ad anello: no

Località di partenza: Chianale (CN).

Da Cuneo o Torino raggiungere Costigliole Saluzzo, quindi imboccare la strada per la Val Varaita.
Arrivati a Casteldelfino, tralasciato il bivio sulla sinistra per S.Anna di Bellino, si prosegue per Pontechianale, si arriva quindi a Chianale (1800 m) dove, appena usciti dal paese, si lascia l’auto negli spazi lungo la strada che porta al colle dell’Agnello, poco dopo un piccolo ponte.

NOTA PERSONALE: Il percorso richiede, nonostante la media lunghezza del percorso, un livello medio-alto di allenamento fisico, per la presenza, dopo il colle di Saint Veran 2848 mt, di alcuni passaggi di arrampicata di I grado e un breve passaggio di II grado prima della cima, dove bisogna prestare attenzione, che si supera,aiutandosi con le mani.

Era da tempo che volevo affrontare la Rocca Bianca che ho sempre visto come una bella cima selvaggia e rocciosa, dalla sua inconfondibile tonalità chiara che la contraddistingue. Il nome deriva probabilmente dagli affioramenti biancastri che sono visibili sulla parete S-E . È un massiccio roccioso che si sviluppa sulla cresta di confine tra il Colle di Saint-Véran ed il Colle della Biancetta.

Una volta lasciata l’auto si prosegue a piedi su strada asfaltata, si supera un piccolo ponte e si prosegue inoltrandosi nel bosco.

 Inizio-del-percorso-da-Chianale
Inizio-del-percorso-da-Chianale

Prima di raggiungere un secondo ponte in muratura, si lascia a sinistra il sentiero per il Colle di Longet e si seguono le indicazioni per il colle di Saint Veran U20, superando il ponte e seguendo una sterrata che porta, dopo qualche centinaia di metri, ad una palina che indica il percorso per il colle.

Indicazione-per-il-colle-di-Saint-Veran
Indicazione-per-il-colle-di-Saint-Veran

A questo punto si segue il sentiero, tralasciando, poco dopo, il bivio a dx per il ricovero Carlo Emanuele III, che eventualmente si potrebbe raggiungere sulla via del ritorno e si percorrono, invece ampi pendii prativi, gias e abbeveratoi, dove in alcuni punti le tacche bianche e rosse sono poco individuabili a causa di piccoli cedimenti del terreno.

Il sentiero a questo punto inizia a salire con maggiore pendenza e, dopo una serie di tornanti, ci porta ad un ammasso roccioso, dove è stata allestita in una piccola grotta una Madonnina.

Piccola-grotta-con-Madonnina-sul-percorso
Piccola-grotta-con-Madonnina-sul-percorso

Passando di fianco a questo sperone la direzione del sentiero piega a nord-est, apparentemente allontanandoci dal colle di Saint Veran che invece raggiungiamo percorrendo le ultime centinaia di metri caratterizzati da una pendenza meno accentuata.

Dal-colle-di-Saint-Veran
Dal-colle-di-Saint-Veran

Durante la salita ovviamente non possiamo non rimanere indifferenti al panorama in direzione del Colle di Longet dove riusciamo ad individuare il lago Nero e le cime sovrastanti.

Durante-la-salita-panorama-verso-il-col-Longet
Durante-la-salita-panorama-verso-il-col-Longet

Dal colle Di Saint Veran il panorama verso le due cime è davvero notevole e la giornata soleggiata ci permette di ammirare l’imponenza della Rocca Bianca.

Imponenza-della-Rocca-Bianca-e-le-sue-cime
Imponenza-della-Rocca-Bianca-e-le-sue-cime

Dopo il colle inizia, a sinistra in direzione sud, la risalita, ancora poco impegnativa e impostata sullo spartiacque fino al raggiungimento di un primo salto panoramico, da dove le due cime si impongono maestose, e dal quale dopo una breve discesa detritica,dalla quale lasciamo a destra il sentiero per i laghi e il colle di Blanchet, giungiamo alle pendici della Rocca e quindi all’ultimo tratto più impegnativo.

Particolare-della-parete-verticale-della-cima-nord-est
Particolare-della-parete-verticale-della-cima-nord-est

I primi salti rocciosi sono molto semplici e basta aiutarsi con le mani, non essendoci punti particolarmente esposti; dopodichè si giunge ad una cengia, scavata nella roccia, si oltrepassa un altro salto roccioso più impegnativo caratterizzato da un masso incastrato (passaggio di II grado) e nuovamente verso sinistra si arriva ad una breve selletta che ci porta ad un pianoro in vista della croce più bassa in direzione nord-est.

Impegnativo-passaggio-tra-le-rocce
Impegnativo-passaggio-tra-le-rocce

Decidiamo a questo punto di proseguire verso la cima più alta e fermarci dalla croce nord-est al nostro ritorno, superando altri salti rocciosi, per poi giungere alla cima sud-ovest, superando alcuni passaggi rocciosi che richiedono sempre l’utilizzo delle mani.

Passaggio-tra-le-pietraie
Passaggio-tra-le-pietraie

La cima sud-ovest ci offre uno straordinario panorama a 360°, comprendente tutte le cime circostanti sulle Alpi Cozie Meridionali e sulle Alpi Marittime, riuscendo ad individuare in direzione della parete nord-est il lago di Pontechianale e in direzione sud-ovest, l’appuntita Roc della Niera 3177 mt e i sottostanti laghi de la Blanche.

Croce-cima-sud-ovest-3064-
Croce-cima-sud-ovest-3064-

Una volta ripreso il sentiero del ritorno, ripercorriamo e superiamo i salti rocciosi precedenti giungendo nuovamente al pianoro intermedio per poter raggiungere la cima nord-est 3048 mt, a picco sulla parete vertiginosa e strapiombante, dalla quale possiamo ammirare un notevole susseguirsi delle cime in direzione del colle dell’Agnello, tra le quali il Pic d’Asti e sul vallone di Soustra.

Dopo questa breve pausa decidiamo di tornare al colle di Saint Veran, individuando una particolare conformazione rocciosa dalla quale si può individuare, con l’immaginazione, il profilo di un viso umano, quasi come una sorta di guardiano all’accesso del sentiero che conduce alle cime della Rocca Bianca.

Particolare-conformazione-rocciosa
Particolare-conformazione-rocciosa

Una volta giunti nuovamente al colle di Saint Veran, il tempo di ammirare ancora le cime che abbiamo appena raggiunto, riprendiamo il sentiero dell’andata per giungere definitivamente alle nostre auto. E’ stata una escursione molto impegnativa non tanto per la lunghezza del percorso ma soprattutto per l’impegno richiesto nel superare i vari salti rocciosi per raggiungere la cima che, comunque in generale abbiamo affrontato con la giusta dose di sicurezza.


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