Data: 31 marzo 2019

Partenza e arrivo: Tetti Tederei (1105 m)

Quota massima: Monte Croce dell’Ubacco (1243 m)

Tipo di percorso: ad anello

Dislivello: 138 m circa

Durata: 2 h circa (soste incluse)

Difficoltà: T

Note: l’itinerario trekking proposto è molto semplice. Oltre al dislivello ridotto, si svolge per la quasi totalità su comode piste forestali. Un po’ di attenzione è richiesta nella parte finale, ovvero la salita alla cima, relativamente ripida.

Indicazioni: risalire la Valle Stura fino all’inizio dell’abitato di Moiola, dove sulla destra si individuano le indicazioni per il Colle dei Colli e l’Asineria. Seguire la strada in salita sino a raggiungere Tetti Tederei, dove si può parcheggiare in un comodo spiazzo sulla sinistra.

Salendo al Colle di Moiola

Dopo una pausa invernale forzata a causa di un lieve infortunio non c’è niente di meglio di una facile passeggiata per sgranchirsi le gambe. Optiamo quindi per il Monte Croce dell’Ubacco, modesto ma incredibilmente panoramico rilievo tra Moiola e Valloriate. Per ridurre al minimo lo sforzo (meglio non esagerare quando si è in ripresa) risaliamo l’asfaltata fino a Tetti Tederei, dove lasciamo l’auto. Da qui proseguiamo per ancora poche decine di metri sull’asfalto, attraversando Tetti Masuè, dove incontriamo la strada sterrata che porta verso il Colle dei Colli. Non sono presenti indicazioni turistiche, ma non c’è da sbagliarsi. Con salita regolare superiamo in pochi tornanti le ultime case isolate, e ci troviamo presto immersi in un ambiente incantevole: prati che cominciano a verdeggiare, alberi in fiore, e guardando verso valle già dalla prima parte dell’itinerario possiamo ammirare un ottimo panorama.

Colle di Moiola

La pista ci conduce in breve, con un ultimo lieve strappo, al Colle di Moiola (o Colle dei Colli, 1209 m, indicazioni per MTB). Da qui proseguiamo a destra, alternando tratti in piano a tratti in discesa, attraversando una bella faggeta. Raggiungiamo un secondo colle, il Colle Donnarenna (1172 m), dove ignoriamo la strada che scende a destra verso le borgate, riprendendo a salire leggermente lungo un sentiero. Lo seguiamo fino ad individuare un bivio sulla sinistra, dove il sentiero si fa più ripido.

Verso la cima del Monte Croce dell’Ubacco

Dal bivio alla cima in effetti il percorso è un po’ più impegnativo, e la parte finale prevede di percorrere un breve tratto su scalini naturali di rocce. Cogliamo una volta di più il senso della definizione “dritto per dritto” quando si parla di vecchi sentieri, insomma, ma in pochi minuti lo sforzo è ripagato da una vista fenomenale.

Monte Croce dell’Ubacco

Dalla cima del Monte Croce dell’Ubacco si gode infatti di un panorama impagabile, notevole in assoluto, e soprattutto se si pensa alla modesta elevazione della vetta (1243 m). Sotto di noi possiamo ammirare da una parte la piana di Moiola, con la Cappella dell’Assunta che si fa notare su una collina più in basso.

Saben, Pissousa, La Piastra e Cappella dell’Assunta

Sull’altro versante, una buona parte del vallone di Valloriate con le tante borgate e cappelle. Qui svetta vicino il Tajarè, con l’Alpe subito dietro, e voltandoci possiamo ammirare il massiccio Saben-Pissousa, con Madonna del Colletto a separarli da La Piastra; oltre di loro, le maestose cime della Valle Gesso, e la familiare Bisalta, lontana ma onnipresente.

Tajarè e Alpe dalla cima

Dopo una lunga sosta per assaporare al massimo tanta bellezza, a malincuore scendiamo. Per il ritorno optiamo per un percorso alternativo, ovvero raggiunto il Colle Donnarenna invece di ripercorrere i nostri passi svoltiamo a sinistra, seguendo la pista forestale in discesa verso i castagneti e le borgate. Interessante notare, in questo tratto di percorso, alcuni esemplari di castagno di notevoli dimensioni. Seguiamo la strada principale, che ci riporta con discesa molto graduale ad incrociare l’asfaltata in località Tetti Tederei. Attraversiamo la borgata, ritrovando la strada asfaltata che sale da Moiola; la seguiamo svoltando a destra, in lieve salita, ed eccoci ritornati allo slargo di partenza.

Monte Croce dell’Ubacco – Croce di vetta

Curiosità: la vetta del monte in questione, nella parlata di Moiola, è indicata come La Crous dël Louzaré, ovvero croce della cava di lose. Questa definizione deriva dal nome della zona in cui si trova, ricca per l’appunto di lause. La denominazione Monte Croce dell’Ubacco sembra rimandare invece al provenzale alpino ubac, nord, ovvero la direzione in cui si trova la cima rispetto a Valloriate.

 


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