Partenza: Fraz. Sant’Antonio Aradolo di Borgo San Dalmazzo (1050 m)
Quota massima: Cima Pissousa (1670 m)
Dislivello: 960 m circa
Distanza totale: 16 km circa
Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
Curiosità:
Il Monte Saben sorge sulla spartiacque tra la Valle Gesso e la Valle Stura. La segnalatura del percorso è stata effettuata dai volontari della sottosezione del Club Alpino Italiano di Borgo San Dalmazzo nell’anno 2016, in ricordo, e grazie ad un sostegno finanziario della famiglia di Italo e Mario Pellegrino di Borgo San Dalmazzo.
La Cima Pissousa è una vetta situata a poco distante dal Saben.
Accesso:
Dirigersi a Borgo San Dalmazzo in Provincia di Cuneo. Risalire la collina verso il Santuario di Monserrato e raggiungere la Frazione di Sant’Antonio Aradolo.
Il percorso
Giunta alla Frazione di Sant’Antonio Aradolo, parcheggio nei pressi della chiesa.
Svolto a destra e risalgo la via asfaltata in direzione “Via delle Meridiane – Monte Croce”. Verso la fine della strada asfaltata intravedo, sulla mia sinistra, ma lontana la mia meta: il Monte Saben.
Giunta a Tetto Pilone (1093 m), svolto a destra seguendo le indicazioni per il Monte Saben.
La strada diventa sterrata.
Alle successive indicazioni, tengo la sinistra sempre seguendo “Cima Saben”. La sterrata scende leggermente, attraversando boschi dove il canto degli uccelli e il fruscio delle foglie mi accompagnano passo dopo passo.
Il panorama cambia leggermente e mi addentro in un tratto in cui sono presenti dei faggi.
Ad un secondo bivio tengo nuovamente la sinistra.
Arrivo così al Colle della Croce (1269 m) e svolto a destra, sempre seguendo i cartelli.
La pista diventa via via più ripida e mi porta alla Colla delle Piastre (1386 m).
Davanti a me la spettacolare Cima Saben.
A circa 1420 m di altezza, incontro due deviazioni che conducono alla Cima Saben: la prima a sinistra, più facile e lunga, e la seconda, più diretta e più impegnativa.
Io opto per il sentiero ripido e diretto che si inoltra nel bosco di faggi, seguendo i classi segni bianco-rossi.
Dopo una breve salita, svolto a sinistra al successivo bivio.
Poco dopo incontro il sentiero facile. Da qui, entrambi si uniscono. Procedo con cautela perché il sentiero è piuttosto ripido. In caso di pioggia bisogna prestare particolare attenzione in quanto il fondo può diventare sdrucciolevole.
Sulla Cima del Saben è presente un cippo con dei piccoli cilindri in ferro che puntano in direzione delle vette vicine. Ogni cilindro ha indicato il nome della vetta che si può osservare.
Sul versante che dà verso la Valle Stura è presente invece una croce in ferro.
Da qui, posso godere di un panorama mozzafiato sulla Valle Stura e sulla Valle Gesso. Approfitto della giornata stupenda per sgranocchiare qualcosa ammirando la natura circostante.
Anche se non vorrei più andar via, è giunto il momento di proseguire.
Fino ad ora, ho percorso circa 6 chilometri ed un dislivello di 600 metri. Ripercorro il sentiero ripido fino all’ultimo bivio. Questa volta, svolto a sinistra perché ho intenzione di andare sulla Cima Pissousa.
Il sentiero taglia tutta la montagna. In alcuni tratti l’erba è alta e quindi è necessario prestar attenzione per non perdere il sentiero.
In altri casi, ci sono i segni bianchi e rossi sugli alberi.
Proseguo e, ad un certo punto, vedo una corda che può essere di aiuto in caso di terreno bagnato.
Il sentiero sale nuovamente nel bosco.
Arrivo così sotto alla cima Pissousa. Ancor qualche sforzo.
Dopo circa 2,5 chilometri ed altri 290 metri di dislivello sono in vetta alla Cima Pissousa.
Il Saben, dove sono stata prima, è davanti a me.
Per il ritorno, seguo lo stesso percorso dell’andata, godendomi nuovamente i panorami e la tranquillità del sentiero.
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