Data: 19/01/2020
Difficoltà: 4.1 E1
Quota partenza: Chialvetta (1491 mt)
Quota massima: vetta (2660 mt)
Dislivello: 1200 mt
Curiosità: la cima nella carta dei sentieri e rifugi n. 111 IGC non ha alcun nome. La vetta rocciosa si trova tra la Comba Emanuel ed il Vallone dell’Escalon
Finalmente è domenica! “Dove andiamo?” questa è la domanda che pongo agli amici non appena ci vediamo al solito parcheggio.
“Canale Cobre”! Un attimo di pausa, di silenzio e poi chiedo se qualcuno lo ha già fatto.
Gita nuova per tutti! Evvai…
Percorriamo la Valle Maira, con le sue curve, ed appena prima di Acceglio svoltiamo a sinistra e raggiungiamo la Borgata di Chialvetta. Il termomentro segna – 7° C . Accipicchia, oggi il freddo si farà sentire, penso tra me e me.
Soliti preparativi e si parte. Seguiamo la strada che passa più in alto e che ci permette di ammirare le frazioni di Pratorotondo e Viviere. Più avanti guardandomi intorno scopro la presenza di alcune Opere del Vallo Alpino, che mi prometto di visitare al più presto, non appena la neve andrà via.
Perveniamo presso un pilone votivo a circa 1940 mt di altitudine. Qui siamo nei pressi di Prato Cioliero.
Superate le caserme della Gaf, teniamo la destra in direzione della Caserma dell’Escalon. La temperatura in questa zona raggiunge i – 11 °.
Un po’ perplessi su quale sia la nostra meta, dopo esserci consultati e guardati attorno, a quota 2100 mt circa decidiamo di addentrarci nel conoide che vediamo di fronte a noi. La prima parte, di circa 200 mt con pendenza sui 35° la percorriamo con gli sci, muniti di coltelli. Nel frattempo il cielo si fa più grigio ed inizia a nevischiare.
Poi optiamo per calzare i ramponi e proseguiamo a questo punto, nel canale più stretto, dove incomincio ad avere qualche dubbio sulla mia futura discesa!
Sono però emozionata e felice di trovarmi qui. Finalmente un po’ di pace, siamo solo noi, immersi nella natura, ognuno con i propri pensieri, cacciando via, almeno per quanto mi riguarda, lo stress della settimana lavorativa. Sono sotto pressione certo, certo, ma attenta e vigile ad ogni passo che faccio per evitare di commettere errori: questa è una pressione diversa, sana e che ti fa sentire viva. Qui non è concesso sbagliare, perchè un solo errore potrebbe essere fatale.
A mano a mano che percorriamo il canale, quest’ultimo si fa sempre più stretto e con pendenze fino a 40°-45°. Sono presenti, oltre a frammenti molto piccoli di rocce, anche dei veri e propri blocchi di 20 – 25 cm sospesi nella parte centrale del canale, pronti ad un minimo soffio a volare giù. Siccome abbiamo visto un uomo che si accinge a percorre il nostro stesso tragitto, dobbiamo evitare di farli scivolare!
Passo dopo passo, perveniamo al colletto e raggiungiamo tenendoci sulla destra , la vetta senza nome.
Dopo una breve sosta ad ammirare il paesaggio circostante, torniamo al colletto. Siamo tentati di scendere per il Canale sud che porta alla Comba Emanuel, ma poi optiamo per scendere da dove siamo saliti.
Il primo tratto, sui 45°, essendo troppo stretto per le mie capacità lo affronto in “derapage”, anche perchè è la parte dove sono presenti rocce e massi. Poi invece, prendo coraggio e vedendo che chi davanti a me, mi sprona dicendomi che ce la posso fare, affronto la prima curva. Da ora fino al fondo del canale, manterrò alta la concentrazione cercando di applicare ciò che mi hanno insegnato. La neve poi non è così male come pensavo! A mano a mano che scendo acquisisco più fiducia in me stessa.
Ritorniamo a Prato Cioliero,mentre il cielo inizia ad acquisire una tonalità più azzurra.
Da qui in breve, raggiungiamo la Borgata di Chialvetta, soddisfatti dell’impresa!
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