Escursione ad anello da Aisone alla Testa di Peitagù al Monte Corso del Cavallo

Partenza: Aisone (835 m)
Quota massima: Monte Corso del Cavallo Ovest (2.166 m)
Dislivello: 1.495 m circa
Distanza totale: 17 km circa
Difficoltà: E
Giro ad anello: si
Curiosità:
Aisone (835 m): è un piccolo paese situato nella Valle Stura di Demonte, conosciuto per il suo caratteristico ambiente montano e la sua cultura tradizionale. Le case in pietra, i vicoli stretti e le fontane sono l’anima del borgo.
Testa di Peitagù (1.815m): il nome “Peitagù” potrebbe derivare da un’antica parola occitana ed indicare un luogo elevato e roccioso. Dalla cima si gode di una vista spettacolare sulle Alpi Marittime e sulla Valle Stura. Ideale per gli amanti della fotografia e della natura.
Monte Corso del Cavallo: l’origine del nome è incerta, ma le Cima Est (2.039 m) ed Ovest (2.166 m) offrono panorami mozzafiato. I vasti pascoli e la vista a 360 gradi rendono queste vette delle mete imperdibili per ogni escursionista.
Accesso:
Per raggiungere Aisone, dirigersi in Valle Stura, superare gli abitati di Gaiola, Moiola e Demonte, fino a parcheggiare l’auto nella piazza principale di Aisone.
Note:
Prestare attenzione alla processionaria del pino. Per maggiori informazioni, consultare il sito delle Aree Protette delle Alpi Marittime.
Il percorso:
Lasciata l’auto, passiamo a fianco dell’edificio postale e del Comune, e proseguiamo in via Occhie. La strada è asfaltata fino al casolare a circa 920 metri.

Seguiamo le indicazioni per Ciancamentes/Pirone, tralasciando la deviazione di destra per Madonna del Pino/S. Grato.

Il sentiero corre lungo il Rio. A 960 m circa attraversiamo il ruscelletto ed iniziamo la ripida salita nel lariceto.

La traccia, seppur non sempre ben visibile, è percorribile. Dopo alcuni tornanti raggiungiamo il sentiero che parte verso il fondo dell’abitato di Aisone. Svoltiamo quindi a destra e proseguiamo la nostra salita sul sentiero P64, che si sposta progressivamente a destra.

A circa 1300 m, imbocchiamo un canalino e risalitolo ci spostiamo sulla destra.

Superiamo quindi la bastionata e ci immergiamo in un bosco di faggi.

Raggiungiamo i ruderi di Ciabot Casalot (1.466 m).

Il sentiero continua pianeggiante per poi salire nuovamente a sinistra, fino a una palina che ci indica di tenere la sinistra per arrivare alla meta.

Proseguendo nel bosco, raggiungiamo un avvallamento con vista sulla Testa di Peitagù.

Seguendo ometti e tacche bianche e rosse, arriviamo alla base della montagna. Una ripida salita (attenzione in caso di neve o ghiaccio) porta fuori dal bosco, rivelando la croce di vetta della Testa di Peitagù.

Pochi passi e raggiugiamo la Testa di Peitagù.

Dalla cima, ammiriamo il Corborant, il Becco Alto d’Ischiator e, davanti a noi, le due cime del Corso del Cavallo.

Proseguiamo avanti, il terreno ghiacciato e l’aria fresca ci accompagnano. Perveniamo ad una palina che indica il sentiero di discesa ad anello su Aisone, che seguiremo per il ritorno. Decidiamo di continuare verso il Monte Corso del Cavallo Est.

Senza un vero è proprio percorso obbligato, saliamo sul pendio erboso fino ad arrivare alla cima Est del Monte Corso del Cavallo (2.039 m) contrassegnata da un cippo di pietre e una croce di legno.


Seguendo la dorsale, raggiungiamo la cima Ovest del Monte Corso del Cavallo (2.166 m), anch’essa con una croce di legno.

Il panorama è sconvolgente per la sua bellezza: dalla cima vediamo perfettamente varie vette, come la Cima Sud dell’Argentera, il Monte Matto, la Rocca della Paur, la Testa di Malinvern, il Monte della Valletta, il Monte Aver, la Punta Maladecia e molte altre.

Dopo una pausa ristoratrice, ripercorriamo il percorso dell’andata fino alla palina segnaletica.

Seguiamo quindi le indicazioni per Grangette/Casali Piron/Aisone. Il sentiero scende a destra. Dei paletti con la sommità di color rosso ci indicano il percorso fino alla località Ventou (1.588 m) dove sono presenti dei ruderi.

Proseguiamo la ripida discesa fino a Grangette (1.457 m). Il sentiero diventa ora interessante.

Scendiamo una ripida bastionata rocciosa. Molti tratti sono esposti e pertanto occorre prestare attenzione.

Sempre seguendo la via ci spostiamo sulla sinistra e poi sulla destra fino a pervenire ad una palina. Svoltiamo in direzione Casali Piron.

Giunti a Casali Piron (1.028 m), proseguiamo lungo la carrozzabile.

Quasi al termine della strada asfaltata, proseguiamo prima diritto e poi a destra per il sentiero delle grotte. Superiamo il Rio per mezzo di un ponticello in legno e chiudiamo così l’anello della nostra escursione.

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